PAESE CHE VAI
USANZE CHE TROVI Il proverbio
invita a sapersi adattare al modo di vivere di luoghi diversi da quelli di
origine. Conoscere gli usi e i costumi di altre genti non può che essere una
esperienza positiva perché arricchisce le nostre conoscenze.
Raccolta di Locuzioni, Proverbi, Modi di dire di uso quotidiano
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sabato 19 novembre 2016
pagare lo scotto
PAGARE LO SCOTTO Scontare le conseguenze di un’azione, ʽpagare
il fio’, scontare la pena. Deriva, per ampliamento di significato, da scotto
(dal franco skot = prezzo), che era quanto dovuto all’oste per aver mangiato ed
alloggiato nella sua locanda.
parlare a braccio
PARLARE A
BRACCIO Si dice di chi,
tenendo dei discorsi in pubblico, non segue uno schema prefissato, ma
improvvisa confidando solo sulla sua memoria e sulla sua capacità oratoria. Il
modo di dire deriva dal fatto che il braccio era un’antica unità di misura del
panno che aveva una lunghezza variabile a seconda dei tempi e dei luoghi e che
quindi era anche molto approssimativa per cui, in senso traslato vuol dire
anche parlare in modo approssimativo,
senza seguire un filo rigorosamente logico.
parlare a vanvera
PARLARE A VANVERA Espressione coniata nel 1565 dal fiorentino Benedetto Varchi che significa
parlare senza cognizione
di causa, dire sciocchezze, fare discorsi senza senso. Sull’origine della
parola vanvera ci sono varie ipotesi la più attendibile delle quali sostiene
che sia una variante di fanfera, parola onomatopeica che riproduce il suono
(fan-fan) di chi parla farfugliando.
parlare dalla cattedra
PARLARE DALLA
CATTEDRA È la traduzione del latino ʽloquere ex
cathedra’ che si riferiva originariamente ai discorsi del
Papa che, dall’alto del suo seggio (cathedra), parlava con autorevolezza e
solennità, come capo infallibile della Chiesa. In senso lato significa fare il
saccente, parlare assumendo un tono professionale, sputare sentenze.
partire in quarta
PARTIRE IN
QUARTA Si dice di chi,
essendo in ritardo o per altra necessità, è costretto a partire in fretta o di
chi inizia un’attività lavorando sin dall’inizio in modo frenetico e
profondendo il massimo impegno.
passare la notte in bianco
PASSARE LA NOTTE
IN BIANCO
Trascorrere la notte senza aver
dormito. Trae origine dall’usanza medioevale di far trascorrere la notte in
veglia e preghiera, vestiti di bianco (segno di purezza), ai neofiti che la
mattina seguente sarebbero stati consacrati cavalieri.
passare sotto le forche caudine
PASSARE SOTTO LE
FORCHE CAUDINE (O SUBIRE LE FORCHE CAUDINE) Le forche
caudine riguardano un episodio della Seconda guerra sannitica avvenuto nel
territorio di Caudio, antica città del Sannio, dove l’esercito romano subì,
oltre la sconfitta, anche una clamorosa umiliazione, perché i soldati romani
superstiti furono costretti ad inginocchiarsi per passare sotto il giogo.
L’espressione si usa ancora oggi per indicare una situazione mortificante ed
umiliante.
patti chiari amicizia lunga
PATTI CHIARI
AMICIZIA LUNGA È la traduzione
del detto latino ʽclara pacta, amicitia longa’ che invita a dire o fare le cose
in modo chiaro e trasparente per far sì che in futuro non ci possano essere
spiacevoli incomprensioni, equivoci, disaccordi.
peccato confessato mezzo perdonato
PECCATO
CONFESSATO MEZZO PERDONATO Se confessi una
tua colpa fai un grande passo avanti, sei già sulla buona strada
della redenzione perché dimostri il tuo pentimento, quindi il
peccato confessato diventa più degno di perdono.
perdere il lume degli occhi
PERDERE IL LUME
DEGLI OCCHI (O DELLA RAGIONE) Non riuscire più a veder bene, perdere
la capacità di ragionare a causa dell’ira, di passioni violente, di fatti
traumatici.
perdere il passo
PERDERE IL PASSO È un modo di dire desunto dal linguaggio
militare che nel parlare quotidiano ha assunto vari significati come
rallentare il ritmo di un’azione o di un lavoro e in senso più ampio non
riuscire a stare dietro a concorrenti o avversari.
perdere il treno
PERDERE IL TRENO Non prendere al volo le occasioni che si
presentano e chi sa se torneranno mai.
perdere la via di casa
PERDERE LA VIA
DI CASA È un modo di
dire usato per lo più in senso metaforico. Significa perdere il filo del
discorso, non raccapezzarsi nel lavoro, non riuscire a sbrogliare una
situazione.
perdere le staffe
PERDERE LE
STAFFE Si dice di chi è
insofferente e si arrabbia facilmente. Trae origine dalle staffe su cui poggia
i piedi il cavaliere. Se perdi le staffe, perdi l’appoggio dei piedi e rischi
di cadere da cavallo, quindi, in senso traslato, vuol dire perdere il proprio
equilibrio e anche la pazienza.
per il cieco non fu mai giorno
PER IL CIECO NON
FU MAI GIORNO È un modo di
dire che si usa in senso metaforico. C’è infatti chi sembra vivere con il
paraocchi, incapace di vedere anche quello che è fin troppo evidente, ma anche
chi fa finta di non vedere o non vuol vedere.
per il malato ogni cibo è amaro
PER IL MALATO
OGNI CIBO È AMARO È una massima
dettata dall’esperienza, traduzione libera del detto latino ʽaegrotanti omnia
amara sunt’. In effetti la malattia affievolisce il senso del gusto e molte volte anche lo
distorce.
per il pigro è sempre festa
PER IL PIGRO È
SEMPRE FESTA È la traduzione
del latino ʽdesidi semper feriae’, cioè per chi non ha voglia di lavorare ogni
giorno è sempre festivo, insomma, per non lavorare ʽogni scusa è buona’.
per un pezzo (tozzo) di pane
PER UN PEZZO
(TOZZO) DI PANE Il modo di dire
si lega generalmente a verbi come lavorare, vendere, comprare e significa che
si compiono queste azioni con una quantità minima di danaro, come lavorare con un compenso misero, vendere o comprare a basso prezzo.
pestare i piedi
PESTARE I PIEDI È un modo di dire che ha vari significati,
come commettere una cattiva azione, fare un torto, ostacolare, osteggiare
qualcuno impedendogli di fare qualcosa e provocando il suo risentimento.
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