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martedì 22 novembre 2016

fai quello che dice il prete non quello che fa

FAI QUELLO CHE DICE IL PRETE NON QUELLO CHE FA   È una diversa versione del detto ʽpredica bene, ma razzola male’. Non c’è un prete che dall’altare non dica cose buone e giuste, ma alla resa dei fatti il suo comportamento è spesso censurabile. È questo un proverbio purtroppo non seguito da troppe persone.

fa più danno l'apprensione che il malanno

FA PIÚ DANNO L’APPRENSIONE CHE IL MALANNO   È l’atteggiamento tipico del ʽmalato immaginario’ che vive costantemente nell’angoscia ritenendo di essere ammalato e alla fine finisce per ammalarsi davvero.


farebbe carte false

FAREBBE CARTE FALSE   Si dice in genere di persona poco raccomandabile, che non esita a servirsi di imbrogli e raggiri, disposta a tutto pur di raggiungere i propri scopi.

fare buon viso a cattiva sorte

FARE BUON VISO A CATTIVA SORTE   Accettare o affrontare con rassegnazione, ma anche con un pizzico di ottimismo, gli eventi negativi della vita.

fare caciara

FARE CACIARA    Fare chiasso, confusione. È una variante di ʽfare gazzarra’. L’origine del modo di dire non è noto. È sicura mente proveniente dal Lazio. ʽCaciarone’ in romanesco significa infatti persona chiassosa, confusionaria, quindi caciara è probabilmente da connettere a cacio, ma è difficile capire il successivo passaggio a chiasso e confusione.

fare come l'asino di buridano

FARE COME L’ASINO DI BURIDANO    Fare una brutta fine, morire. L’asino di Buridano è una favoletta attribuita al filosofo J. Buridan che narra di un asino affamato e assetato a cui furono portati un secchio d’acqua e uno di biada. L’asino morì di sete e di fame perché  non seppe decidersi se prima bere o prima mangiare. 

fare da spettatore

FARE DA SPETTATORE   Si dice di chi non interviene mai in prima persona, che non ama esporsi per non rischiare, che lascia fare agli altri.

fare dietro front

FARE DIETRO FRONT  Modo di dire tratto dal linguaggio  militare che significa tornare indietro, recedere da decisioni, affari, intenzioni, propositi, lavori.


fare di necessità virtù

FARE DI NECESSITÁ VIRTÚ    È la traduzione del latino ‛facere de necessitate virtutem’.  Esiste anche la variante ʽil bisogno aguzza l’ingegno’. La frase è riferita a chi, trovandosi in situazioni difficili, ma inevitabili, li affronta tuttavia con zelo e adeguata disposizione d’animo. 

fare discorsi sibillini

FARE DISCORSI SIBILLINI    Fare discorsi  poco chiari, poco comprensibili. Il modo di dire tra origine dal mondo romano dove la Sibilla era una sacerdotessa invasata che emetteva oracoli che però erano sempre confusi, per cui sibillino ha acquisito l’accezione di misterioso, oscuro. 

fare di tutta l'erba un fascio

FARE DI TUTTA L’ERBA UN FASCIO   Modo di dire di origine contadina. Si dice di chi, trattando un argomento, tende a generalizzare eccessivamente, immettendo nel discorso anche cose che non sono strettamente pertinenti.

fare (o usare) due pesi e due misure

FARE (O USARE) DUE PESI E DUE MISURE  La frase si usa di solito per denunciare un’ingiustizia. Infatti significa tenere un comportamento diverso e giudicare in modo diverso a seconda di chi ci troviamo davanti, facendo pendere il piatto della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra. Per dirla con Orwell ʽtutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri’.

fare gli occhi di triglia

FARE GLI OCCHI DI TRIGLIA   Fare gli occhi languidi, svenevoli come quelli degli innamorati. Il modo di dire deriva dall’aspetto che assumono gli occhi del pesce morto sul banco del venditore.

fare gli occhi dolci

FARE GLI OCCHI DOLCI   Sono quelli dell’innamorato che guarda il partner con amore, passione e desiderio.

fare il diavolo a quattro

FARE IL DIAVOLO A QUATTRO    È un proverbio di origine medioevale. Negli spettacoli teatrali medioevali uno dei personaggi più rappresentati era il diavolo che nella scena mutava spesso aspetto costringendo gli attori a cambiare costumi troppe volte. Per ovviare a questo inconveniente si pensò di farlo interpretare a quattro attori diversi che si preparavano dietro le quinte ed erano pronti ad entrare in scena sostituendosi secondo le necessità. Usare quattro attori per interpretare un solo personaggio ha finito per significare persona dotata di così grande energia da agire per quattro.

fare il guastafeste

FARE IL GUASTAFESTE    Si dice di persona che turba con il suo atteggiamento la tranquillità, la serenità, la gioia di una festa, ma anche, in senso più ampio, di chi con la sua presenza o il suo operato, impedisce la realizzazione di un intento, di un progetto.

fare il nesci

FARE IL NESCI    Si dice di chi fa finta di non sapere o non capire. Deriva dal latino ʽnescis’, 2° persona dell’indicativo presente del verbo ʽnescire’ che significa non sapere.

fare il passo più lungo della gamba

FARE IL PASSO PIÚ LUNGO DELLA GAMBA  Si dice di chi osa più del dovuto, va oltre le proprie possibilità, prende impegni che poi non potrà onorare. È l’inverso del detto analogo ʽfare il passo secondo la gamba’.

fare il prezioso

FARE IL PREZIOSO   Si dice di persona che si attribuisce particolare importanza, che si fa vedere di rado, che si fa desiderare.

fare il solito gioco (o giochino)

FARE IL SOLITO GIOCO   È detto di chi ricorre frequentemente a sotterfugi, intrallazzi, scappatoie, accordi sotto banco, comportamenti furbeschi, per conseguire vantaggi personali.